“Iran” tra tradizioni e modernità

Mostra fotografica della fotografa Antonella Tomassi

c/o negozio MOHSEN, via Pantaneto 128/130 – Siena

Aperta dal 12 marzo al 2 aprile 2022 – dal lunedì al sabato ore 10-13; 15-19:30

Inaugurazione: Sabato 12 marzo dalle ore 19:00 fino alle ore 21:30

 

 

Antonella Tomassi presenta la mostra:

Il viaggio si è svolto nel 2017 con un gruppo di amici ristretti, eravamo in sei oltre la guida persiana, una bellissima ragazza di nome Zahara.
Oltre a visitare le città classiche: Shiraz, con la moschea degli specchi e a pochi chilometri l’antica capitale Persepoli, Tabriz, Isfahan, Kerman, Kashan e Teheran, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere alcuni villaggi fuori dal giro turistico.
Masuleh, un antico villaggio che sorge sulla catena dei monti Elburz a 105 metri s.l.m., fondato nel X secolo e caratterizzato da un’architettura unica, dove i tetti delle case servono da aree pedonali e sostituiscono le strade, e lo spazio calpestabile davanti alla case è di fatto il tetto delle abitazioni sottostanti;
Kandovan, con le case scavate nella roccia vulcanica, che hanno la particolarità, unica al mondo, di essere abitate a tutt’oggi (circa 600 abitanti). Le case, definite come “troglodite” perché caverne abitate, vengono chiamate localmente Karaan, e sono ricavate nelle Lahar (colate di lava vulcanica o pietra vulcanica) del Monte Sahand.
Abbiamo attraversato il Kurdistan Iraniano (How Raman), a pochi chilometri dal confine con l’Iraq.
Abyaneh, si caratterizza per il colore ocra delle case, legato al terreno ricco di ossidi di ferro. ll paese è noto anche per i colorati costumi tradizionali indossati dalle donne del paese, le cui origini sono molto antiche. Durante la nostra permanenza si svolgevano le elezioni politiche e quindi il paese era in piena campagna elettorale. Sono rimasta molto colpita dalla loro partecipazione e soprattutto dalla presenza delle donne che manifestavano attivamente sporgendosi anche dal tettino dell’automobile. Vietato fotografare, ma sono riuscita ugualmente a documentare alcune scene con il disappunto della nostra guida.
Parlando con alcune donne, che sono felicissime di scambiare opinioni con noi occidentali, ho capito che desiderano abbandonare i veli e i vestiti molto austeri. Nel mercati si possono notare negozi con reggiseni coloratissimi e vestiti molto eleganti. Hanno spiegato che vengono indossati nelle feste private sotto i vestiti tradizionali. Una volta entrate in questi ambienti i vestiti tradizionali vengono eliminati e indossati di nuovo per rientrare nelle loro abitazioni.
Un viaggio che ho trovato molto interessante, per il desiderio di modernità che si respira, soprattutto nelle grandi città, per l’attenzione che viene rivolta alla scolarizzazione, anche se nei piccoli paesi ho visto delle bambine che lavorano nelle fabbriche di tappeti. Un paese in piena evoluzione con tutte le sue contraddizioni.
Con questo lavoro, ho cercato di trasmettere le emozioni che ho provato camminando tra i vicoli dei villaggi, osservando le persone e i bellissimi monumenti dove predomina il colore blu”.

 

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